Mary Barton – Elizabeth Gaskell * citazione

(titolo originale Mary Barton, 1848; letto nell’edizione 2017, Lit edizioni, trad. Fedora Day)

Sono circa a metà di questo romanzo, una storia triste, soprattutto perché è una storia di ingiustizia, ambientata nella zona di Manchester in un periodo di crisi per le industrie manifatturiere, in particolare opifici per la filatura del cotone, con conseguente scontro tra gli operai e i padroni. In occasione di uno sciopero un signore di Londra va a parlare con gli operai; ha una parlata eloquente e la Gaskell ne riporta così l’effetto sugli operai e sindacalisti; trovo molto calzante e sempre attuale la riflessione sulla massa.

Dopo uno scoppio di eloquenza in cui mescolò le gesta del primo e del secondo Bruto, e dopo aver magnificato l’incessante resistenza di «milioni di abitanti di Manchester», il londinese si portò su argomenti più concreti: parlò d’affari, con un’abilità che non smentiva la buona scelta di quelli che lo avevano mandato. La massa, quando è lasciata libera di decidere, sembra possedere discernimento sufficiente ad apprezzare il talento naturale di un oratore, ma è un peccato che non sappia sempre prendere in considerazione il carattere e i principi dell’oratore stesso.

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