Viaggiare a cavallo nell’Ottocento

Durante la stesura dei romanzi ambientati nel periodo regency, mi capita spesso di aver bisogno di capire i tempi necessari per spostarsi da un luogo all’altro con i mezzi del tempo. Volendo descrivere spostamenti credibili mi trovo sempre a fare conti su conti per calcolare quanto avrebbero potuto impiegare in carrozza o a cavallo o con la diligenza…

Ho trovato alcune informazioni (che mi sembrano attendibili) in romanzi ambientati in quell’epoca (ad esempio di Georgette Heyer) o di Jane Austen; altre informazioni in rete; altre ancora nel libro di Ian Mortimer “The time traveller’s guide to regency Britain”.

Nel seguito cerco di riassumere alcune delle suddette informazioni, relative ai viaggi a cavallo.

L’andatura del cavallo si distingue in passo, trotto e galoppo (in realtà ci sono altre andature un po’ particolari ma non credo proprio che venissero adottate per viaggiare).

La velocità media di ciascuna di queste andature ovviamente dipende dalla razza del cavallo, delle sue condizioni fisiche e dal tipo di terreno.

Passo: dai 5 agli 8 km/h

Trotto: dai 15 ai 20 km/h (nelle gare odierne dai 40 ai 55 km/h)

Galoppo: dai 40 ai 60 km/h.

Questi dati però non sono sufficienti perché occorre sapere anche per quanto tempo un cavallo è in grado di mantenere una certa velocità.

E qui le cose si fanno più difficili…

Comunque mi sembra che si possa affermare che:

il cavallo può galoppare a velocità sostenuta (cioè 40-60 km/h) solo per 2 o 3 km al massimo, mentre può galoppare a velocità più basse anche per 2 o 3 ore (2 ore a 30 km/h e 3 ore a 20 km/h); scatti a velocità superiori ai 70 km/h, eventualmente, sono possibili solo per poche decine di metri.

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